30.8.11

Senza immobilità, non esiste silenzio

“Senza immobilità,
non esiste silenzio.

Senza silenzio,
non esiste saggezza.

Senza saggezza,
non esiste chiarezza”.

(Bellissima poesia di Tenzin Priyadarshi, tradotta da Elle su MinimoBlog, citazione dal post A Beginner’s Mind di Tammy Strobel)

22.8.11

Galloping smoothly, across the green grass, my heart rides through life itself on the back of a horse.

Katie Crozier, via @HorseQuotes

12.8.11

Il regno del decluttering compulsivo

(Un post nato da qualche twit a ripetizione)

Ieri siamo andati a curiosare a Mercatopoli, per vedere cosa prendono, di cosa possiamo disfarci. In una vetrinetta c’erano un paio di Louboutin a 20(!!!) euro. Peccato che erano orrende, fiorate trasparenti, proprio il tipo di scarpe che metti tutti i giorni… La sede di zona è Villa Guardia, ed è incredibile la roba che non porta lì la gente, dagli articoli sportivi ai mobili ai soprammobili-orrendi-ricevuti-da-vecchie-prozie. (Appeso per aria c’era perfino un deltaplano. Ma voi lo comprereste un delta di seconda mano?) Guardavo e pensavo "ecco quasi che lo vendo anch'io, quello…" Ben che vada vendi, mal che vada la robba è già fuori casa e gliela lasci x beneficienza oppure, se proprio non la vogliono, la trasli direttamente in discarica :p

Questo se non torni tu a casa con altra robba! Oltre alle Louboutin, ho visto un Blackberry Curve a metà prezzo, lo Star Theater sempre a metà prezzo, un'ellittica che meno male che non mi ci sta in casa. E sul sito l’altro giorno c'era una Wassily di Breuer originale vintage a 800 euro. Meno male che non era alla sede di Villa Guardia, perché *mi piace da morire* e quella ce la farei stare, in casa :P Da un estremo all'altro: adoro la Wassily ma anche la Panton Chair… che se non altro in confronto costa un cacchio. Prima o poi… tenetemi :p

11.8.11

Decluttering, vacanze, pensieri sparsi

Leggendo i blogger minimalisti che abbondano ultimamente in rete, che tagliano e riducono perfino le case in cui vivono, pensavo che, dopotutto, vivrei bene anche con molto meno spazio rispetto a quello che ho. Poi però mi torna in mente una vecchia pubblicità della Rénault Espace che diceva qualcosa tipo la vera ricchezza è avere spazio. Naturalmente, che sia *il più vuoto possibile*, eh. In proposito, sto meditando di liberare altro spazio vendendo la cyclette, che tanto non la uso mai. Forse è meglio estrarre la vecchia MTB dalla cantina, che non far lavorare la cyclette in salotto ;-)

Quest’anno in valigia solo tre pantaloni (un bermuda, un corto, un lungo, tutti da trek), una T-shirt e tre camicie (senza maniche, maniche corte, maniche lunghe, tutte da trek), tre paia di scarpe comprese quelle da trek, maglia, pile, giacca. Enorme cambiamento dai chili di roba che mi tiravo dietro gli anni scorsi, senza mai metterla. Tanto poi la valigia era pesante ugualmente per colpa della roba del pargolo, che è un vuncio. Ah, ho ancora spazio per migliorare: della T-shirt avrei potuto benissimo fare a meno.

La fortuna dell’andare a cavallo senza avere il cavallo è che se vuoi dedicarti al tuo sport in vacanza hai bisogno di portarti dietro solo pantaloni, cap, stivaletti. Che stanno comodi sul sedile di dietro dell’auto. Il marito corre, ed è più minimal di me… maglietta, calzoncini, scarpe. Poi ci frega il pargolo, che vuole tirarsi dietro le MTB. (Poi abbiam fatto i minimal lo stesso, e le abbiamo affittate.)

Non c’è volta che scendendo dalla Valtellina non ci fermiamo allo spaccio Mello’s o Ande (e dire che da bambina ci si fermava alla Galbusera :-P). Non compro mai niente, che di abbigliamento sportivo ho già tutto quel (poco) che serve. Quest’anno non ho resistito a due camicie, una a maniche corte, una a maniche lunghe. In vacanza mi son resa conto che (era ora) le indosso + volentieri delle T-shirt, e mi son ripromessa che entrate due camicie nell’armadio, sarebbero uscite due T-shirt. Appena arrivata a casa ho aperto il cassetto delle T-shirt, per mantenere la promessa, e invece di eliminarne due le ho eliminate quasi tutte. Poi al mucchio ho aggiunto l’ultimo paio di vecchie scarpe da corsa, una vecchia borsa, due vecchi abiti.

Chi passa di qua si chiederà come diamine faccia una ad avere così tanti chili di roba da declutterare, ogni volta. Questa fa finta, pensate, o è una capitalista pentita. Capitalista sì, ma delle magliette stracciate… Sarà di famiglia (quando abbiamo vuotato il solaio della bisnonna c’è stato da mettersi le mani nei capelli), ma qua abbiamo la maledetta mania di tenere tutto, perché non si sa mai… avendo spazio, e non avendo mai traslocato (sicché non m’era mai presa la paura di dover spostare tutto altrove) avevo robba acquistata 15+ anni fa, e naturalmente negli anni se ne acquista altra, e poi è tutto talmente stipato che non trovi le cose, e per il principio di Pareto indossi il 20% delle cose per l’80% del tempo – dimenticando che hai un 80% di cose diventate vecchie e conciate che potrebbero benissimo prendere altre strade.

Per esempio una tipo questa. Pescata solo l’altro giorno, e sì, ho accumulato un sacco di Good Karma, regalando sacchi di vestiti vecchi alla Caritas, che non c’era niente di firmato per cui non mi girano i cabasisi, però magari se adesso riesco a monetizzare qualcosa dalle inevitabili robe del pargolo (abiti, passeggini, sdraiette, ecceteraeccetera) son più contenta.

E se parlo delle interminabili cose del pargolo mi ci vuole un post apposta, per cui per ora basta così. Sta diventando una regola, qui, il basta così :)