15.12.13

Wanderlust

Un viaggio non inizia nel momento in cui partiamo né finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta. In realtà comincia molto prima e non finisce mai, dato che il nastro dei ricordi continua a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati. E’ il virus del viaggio, malattia sostanzialmente incurabile.

(Ryszard Kapuscinski, In viaggio con Erodoto)

11.12.13

L’italiano è morto…

…e nemmeno io mi sento tanto bene.

Caro cliente, sicché secondo le tue linee guida dovrei tradurre "educational" con "educazionale"? No, guarda, piuttosto mi suicido. (E che anche l'AIFA usi un tale Calco Urendo(tm) è vergognoso.)

18.11.13

Translating scientific papers…

Translating scientific papers

“Translating scientific papers”
Credit: Graham, CD. 1957. A glossary for research reports. Metal Progress 71: 75 – I fucking love science on FB

11.11.13

Did you know?

irritateatranslator

O a qualsiasi ora del venerdì pomeriggio, da consegnare lunedì SOB :)

Open

Le lezioni migliori ci giungono da un uomo che odiava il proprio lavoro, e nonostante questo ha raggiunto vette impensabili.

-Prendi un punto alla volta.

-Controlla ciò che puoi.

-Ciò che provi alla fine non conta; il coraggio sta in ciò che fai.

-Capire la tua agitazione, decifrare ciò che ti dice del tuo stato mentale e fisico è il primo passo per controllarla e farla lavorare per te.

-E' l'unica perfezione che esiste, la perfezione di aiutare gli altri. E' l'unica cosa che possiamo fare che abbia un valore o un significato duraturo. E' per questo che siamo qui. Per farci sentire sicuri a vicenda.

-E allora, a chi importa se odi il tennis? Tutta quella gente là fuori, tutti i milioni di persone che odiano ciò che fanno per vivere, lo fanno comunque. forse il punto è proprio fare ciò che odi, farlo bene e con allegria. Odi il tennis, quindi. Odialo quanto ti pare, ma devi pur sempre rispettarlo - e rispettare te stesso.

-E' per questo che siamo qui. Per combattere attraverso il dolore e, quand'è possibile, per alleviare il dolore altrui.

-Dove sei stato non importa. D'ora in avanti ciò che conta è dove andrai.

-Dobbiamo tutti aver cura gli uni degli altri - è questo il nostro compito nella vita. Ma dobbiamo  anche aver cura di noi stessi, il che significa che dobbiamo prendere con cura le nostre decisioni, intrattenere con cura i nostri rapporti interpersonali, riflettere con cura su ciò che diciamo. Dobbiamo gestire la nostra vita con cura, per evitare di diventare delle vittime.

-Anche se non è la tua vita ideale, puoi sempre sceglierla. Quale che sia la tua vita, sceglierla cambia tutto.

La regola della Andre Agassi Prep School:

L'essenza della buona disciplina è il rispetto.

Rispetto dell'autorità e rispetto degli altri.

Rispetto di se stessi e rispetto delle regole.

E' un atteggiamento che inizia a casa,

è rafforzato a scuola,

e si mantiene per tutta la vita.

(Andre Agassi, Open.)

9.11.13

Gente estemporanea

Era un bel po’ che non lo vedevo, il Cugino Belga/1. Del Cugino Belga/2 avevo qualche notizia, sapevo da altri cugini (cribbio, sembriamo la mafia :-P) e da FB che era sempre in giro per il mondo, all’avventura, oggi Asia, domani Australia, dopodomani un altro posto ancora… ma di /1 era veramente tanto che non avevo notizie, e le ultime erano abbastanza normali, inquadrate, universitarie. Insomma, ero rimasta decisamente indietro. Infatti, sorpresa! L’altro giorno tornando da scuola col pargolo me lo trovo davanti per strada, che corre verso il bus, zaino in spalla… dopo una toccata e fuga di un-giorno-uno in Italia (e non so quanti in Belgio), andava a prendere un aereo. Per la Thailandia. Dove fa l’istruttore di sub! Un bel ‘travaillare’, come avrebbe detto da piccolo :)

Alla faccia delle famiglie normali, due giramondo su due :)

29.9.13

Pensiero

Che buon profumo il mondo lavato dalla pioggia Smile

28.8.13

Français, mon amour

In un vecchio numero della rivista francese di terminologia giratomi per vie traverse da una mailing list di traduzione medica leggo questa definizione:

"Vocabulaire de l’informatique, Journal officiel du 20 février 2011. Tablette pour pad, tablet, touch screen tablet: «Ordinateur portable et ultraplat, qui se présente comme un écran tactile et qui permet notamment d’accéder à des contenus multimédias». Synonyme : ardoise."

E non per la prima volta mi trovo a pensare che i francesi hanno una lingua di un poetico incredibile… "Ardoise" per tavoletta (tablet) è bellissimo, tanto più bello di quanto potrebbe essere il nostro “lavagna” :)

16.8.13

Mustbeaverb (roba da Grammar nerd, via FB)

6.7.13

read100pages 

(che sto leggendo l’ultimo della Wheel of Time e nessuno mi schioda di qui finché non ho finito-FB)

2.7.13

Sperimentazione sì,

sperimentazione no… per capirne qualcosa in più, un post interessante: Le FAQ della sperimentazione animale. (FB)

1.7.13

Scritto, parlato e… zoppicato

C’è quest’agenzia francese che ogni tanto mi telefona, e poiché una delle PM parla solo francese, io a volte mi trovo in ambasce, ché con l’inglese non ho problemi, ma con il francese ogni tanto mi blocco, soprattutto al telefono. Allora ho pensato bene di ricominciare a leggere in francese qualche testo non di lavoro, visto che è sui dialoghi che zoppico un po’, tranne che sono un po’megalomane, e allora che faccio? Parto col Conte di Monte-Cristo… :D
(è servito comunque, eh)

27.6.13

Il wolf credo, Randland style

Take life as it comes.
Run when you have to,
fight when you must,
rest when you can.
(Wolf credo, Elyas Machera style)

21.6.13

Lightly, child, lightly

“It’s dark because you are trying too hard.

Lightly, child, lightly. Learn to do everything lightly.

Yes, feel lightly even though you’re feeling deeply.

Just lightly let things happen and lightly cope with them.

I was so preposterously serious in those days, such a humorless little prig.

Lightly, lightly – it’s the best advice ever given me.

When it comes to dying even. Nothing ponderous, or portentous, or emphatic.

No rhetoric, no tremolos,

no self conscious persona putting on its celebrated imitation of Christ or Little Nell.

And of course, no theology, no metaphysics.

Just the fact of dying and the fact of the clear light.

So throw away your baggage and go forward.

There are quicksands all about you, sucking at your feet,

trying to suck you down into fear and self-pity and despair.

That’s why you must walk so lightly.

Lightly my darling,

on tiptoes and no luggage,

not even a sponge bag,

completely unencumbered.”

~ Aldous Huxley, Island

13.6.13

Dopo aver tradotto tutti questi chili di materiale odontoiatrico, andare dal dentista non sarà mai più la stessa cosa.

10.6.13

Una casa di vetro,

il non plus ultra del minimalismo. Mies van der Rohe all'ennesima potenza. Una linearità di rara bellezza. Ho appena finito di leggere La casa di vetro, di Simon Mawer, ispirato a Villa Tugendhat; l’autore è riuscito a comunicare a parole ciò che non era possibile comunicare, l'anima di una casa che è luce e candore e silenzio meravigliato.

“Viktor ha imparato a distinguere le persone che vedono il Glasraum per la prima volta. Di solito rimangono a bocca aperta o non riescono a trattenere esclamazioni di sorpresa. Quello spazio aperto è tanto diverso dalla quieta intimità dell'ingresso, che si fermano titubanti sulla soglia, lo sguardo che vaga qua e là senza sapere dove posarsi. L'impatto è travolgente soprattutto per quanti sono avvezzi alla ricchezza fatta di cose, oggetti lussuosi, decorazioni, e si trovano invece davanti al Non plus ultra dell'opulenza: la pura astrazione.”

Doveva essere fantastico vedere allora per la  prima volta un edificio del genere, quando la villa era praticamente unica nel suo genere. Adesso sulle riviste vediamo talmente tante case moderne, lineari, minimaliste, razionaliste, che un impatto emotivo del genere non è più concepibile... a meno di andare a vedere proprio quella :-)

(N.b. La storia è più complessa di così, e difficile, triste, nazismo e soluzione finale ed esilio, ma è l’ambientazione insolita a sorprendere, questa volta. E Brno è a due ore di auto da Vienna, e in aereo è ancora più vicina... no, tanto per saperlo, eh.)

22.5.13

Inglese italianato!

Mail dalla sister:

“La Rossa guarda in un cassetto della cucina e dice: Are you kidding me? An ant is here, I MAZZ it!”

11.5.13

"Non preoccuparti.
Non hai altra scelta
che essere chi sei e dove sei."


Ikkyu Sojun (1394–1481)

8.5.13

Vengo anch’io! No, tu no.

Era un intruso bellissimo, il pelo nero e setoso al sole, gli occhi verdissimi. Si sono squadrati a lungo, e l’intruso ha chiesto lieve, la vocina sottile, Miiihmiiih? Rrrrmiih? Posso rrrestare? Guarrdarmi un po’ in girroo? A cui ha risposto il vecchio teppista, mrrrAAAOOOOO, mRRRRiuaAAAAOOOGH, NO, non puoOOOOIII, te ne devi andaaAARRRRRREEeeee… è seguito mezzo minuto di lite furibonda, zampe nere zampe tigrate code e artigli ovunque, e fuga dell’intruso pancia a terra, e il vecchio teppista, zoppicante e dolorante, ma vittorioso, allungato nel prato con espressione cupa ma soddisfatta.
          StranieroSfocato         TeppistaMaggio2013

15.4.13

“I hate that awkward moment when I spell a common word correctly, but it looks so wrong that I stare at it forever, questioning its existence”

(Grammarly - dangerous for my health this page is, said the Translation Jedi)

5.4.13

Una nuova unità di misura

Alla fiera della Famiglia a Villa Erba i bambini delle scuole hanno fatto dei lavoretti, creando un modellino della città ideale (Sant’Elia docet?). Il pargolo racconta:
L – E poi i bambini dell’asilo del Paesello hanno fatto un grattacielo altissimo per loro, era alto più o meno due Bionde! O due Rosse e mezza!
(Le vede altiiiiissime, le nipotelle)

20.3.13

Nipotella’s italiano inglesato

La Bionda e la Rossa bisticciano sulle regole di un gioco, e la Bionda, che è un po’ più grandicella e ha imparato un po’ più d’inglese (o quanto meno dovrebbe!) alla fine sbotta:

B – Ma cosa te lo teaccho a fare se poi non impari!!!

(Il che mi ricorda quando, durante una delle sue prime visite in Italia, alla domanda “Cosa stai facendo?” il Cugino Belga/1 ha risposto, serafico: “Sto travaillando!”)

11.3.13

Un futuro da falsaria?

Mail dalla sister:

“Domani a scuola ci sarebbe il parent day. Praticamente una mattina in cui i genitori vanno a vedere cosa fanno i bambini. Il papà non è mai andato e domani non potrà andarci perché "ho un appuntamento importante, mi spiace..."

E la Rossa: "Dai papi, inventati qualche cosa da dire ai signori, se lo vuoi lo fai"!!!!!

Aiuto... sono sicura che mi falsificherà la firma più prima che poi!”

6.3.13

Un bellissimo flashmob beethoveniano

Non capitavano mai queste cose, quando lavoravo in città.

Mi piace il tipo che spiega il movimento musicale alla ragazza, al minuto 3:57; e il tipo che fa UAO al minuto 4:09 ha avuto esattamente la stessa reazione che ho avuto io :-)

(Via un RT di @g_ekate e @brenebrown su Twitter)

Mud? What’s mud?

Oggi ho la mente infangata da pensieri confusi, devo portare pazienza e trovare una ragione per tutto. Meditare su Tolkien e sui proverbi zen. E ricordare che certe libertà hanno un prezzo pesante, da queste parti, e non siamo ancora pronti a pagarlo, né desideriamo farlo, finché si può.
Not all those who wander are lost,
deep roots are not reached by the frost.
(Tolkien)
No mud, no lotus.
Still water has no mind to receive the image of the migrating geese.
(Zen proverbs)

Caro cliente, non son fatta per fare revisioni. Oscillo tra l'indulgenza totale e l'intransigenza assoluta.

25.2.13

Follia

Attenti a quelli che cercano continuamente la folla,
da soli non sono nessuno.
(Charles Bukowski, Il genio della massa)
Allora, come va? Abbiamo la governabilità di un elefante africano impazzito?

15.2.13

C’era una volta ER. No, c’è ancora.

Venerdì sera. Marito a fare la notte dal suocero infortunato, romanzo finito, e per evitare sanscemo mi trovo sul divano a far zapping tra i canali. Finisco su un canale mai visto, a fare amarcord. ER. Seconda serie, prima puntata. E mi trovo a pensare a quei poveracci dei ragazzi degli anni duemila che come medical drama si son trovati Grey’s Anatomy. Che OK, lo guardavo anche io, ma io ero orfana di ER. Grey, che sta a ER come Liala sta alla Austen. E ti trovi di nuovo immersa nel più incasinato ed efficiente (ma come si fa???) pronto soccorso della TV, rivedi Benton e Carter e Ross e Ciccio, oh, Ciccio! E ti viene in mente tutto quel che gli capita *dopo*, e santo cielo, era il primo giorno della Weaver, la nazista, e toh, c’era la moglie di Benton, e le infermiere avevano quel terribile camice arancio, e intubavano la gente mentre i tecnici dell’aria condizionata smontavano i controsoffitti, e pazienti cardiaci operati in PS perché non c’è posto in cardiologia (negli anni non cambiava mai questa solfa, chissà come mai in cardiologia non c’era mai posto) e bambini che salvano i propri genitori (ma i medici che fanno?) e Carter che sviene (!) durante un intervento, roba da matti, che non avresti mai detto quanta strada fa, dopo, e pensi a com’è coinvolgente lo stesso, anche se sai come va a finire anni dopo e la prima volta che l’avevi visto bazzicavi anche tu per ospedali e rianimazioni e non era il massimo, ché ti trovavi a pensare ma cribbio, se è realistico, i dottori che visitano le infermiere che corrono le ambulanze che scaricano gente insanguinata e all’improvviso vedi il mitico dottor Ross (avresti detto che Clooney avrebbe fatto tanta strada?) e ti trovi di fronte a un pensiero molto profondo, sì, vabbé il dottor Ross, ma quanto accidenti era carino Carter?
Poi scopri che per colpa di Carter ti sei persa la puntata di Banda di Fratelli del Nido dell’Aquila, e ti mangi le mani.

30.1.13

@marcandangel: Find something you love – something that gets you so excited you can't wait to get out of bed in the morning. That’s what life is all about.

(Oddio, rivedere schede di sicurezza non è esattamente l'ideale)

Il mio dizionario medico è talmente pieno di appunti presi in questi 10+ anni che potrei ribattezzarlo Google Med.