17.2.09

Sigh

Pony

Whoever said money can’t buy happiness… never owned a horse.

L'equitazione che cura:

uno studio dimostra che l'equitazione riduce il dolore alla schiena; e il dressage aiuta Ann Romney a gestire meglio la sclerosi multipla.
(Bisogna anche tener conto del fatto che negli USA, diversamente che da noi, l'ippoterapia è una pratica abbastanza rara - questa volta, l'Italia è all'avanguardia in medicina.)

Ho così fame che... ^_^

LOL
(più sono in astinenza più scrivo di cavalli... sorry, folks!)

Avrei potuto scriverlo io, questo post

"Are Horse People Crazy? or Just Obsessed?
Let’s face it, for many of us, horses are an obsession. We’ve loved them since childhood, dreamed about them, read about them, spend every spare cent on them, and devote hours and hours of time to them. I’ve always enjoyed Cookie McClung’s articles in the Chronicle of the Horse, later collected into several books — Horsefolk are Different and Horsefolk are Still Different are the two on my shelf– because I could completely relate to her stories and the way she’d rearranged her life (and her family’s life) to foxhunt. My husband has found me chuckling over them several times but never finds the stories funny; rather, he shakes his head because he cannot understand how my passion for horses has lasted since childhood. My parents certainly hoped I’d outgrow it!
I do believe that having a passion in your life is, for the most part, a good thing. The time I spend with my horses, both riding them and caring for them, is usually relaxing and rejuvenating. The total focus that is required when I ride is one of the few times during the day when I’m not multi-tasking in my brain, trying to solve business problems and figure out what to cook for dinner. When I ride, I am almost in a meditative state. If I haven’t ridden for several days, I get irritable and cross. Usually, at that point my family begs me to go to the barn!
There’s been a lot written about the special bond that exists between humans and horses; a partnership that started when horses were more integral to our daily lives. But I think that what equestrians experience today is different. Our horses are more like pets (or in some cases, children) with whom we share an adventure. There’s a thrill to riding a horse that doesn’t diminish with age and a sense of freedom and joy that is unique to my riding experience.
I hear people say that riding is less expensive than therapy. I’m not sure that’s necessarily true, but I would wholeheartedly agree that it’s a lot more fun
."

(Mannaggia, sono di nuovo in crisi di astinenzaaaa!)

11.2.09

Skype 4.0 sucks

Diciamocelo chiaro: l'interfaccia del nuovo Skype fa ca#are. Ho installato appena ho visto che richiedeva l'upgrade, come al solito, ma se l'avessi vista prima col piffero che avrei aggiornato. Grunt.

"25 cose non a caso sulla scrittura breve"

Roy Peter Clarktradotto da Isabella Massardo; il testo di Clark, “Writing Tools: 50 Essential Strategies for Every Writer” è qui.

Sondino sì, sondino no?

"Su argomenti complessi come ad esempio la nutrizione artificiale, non si può fare a meno di tenere in considerazione ciò che afferma la scienza. L'obiezione sollevata in proposito è che l'alimentazione artificiale non è un trattamento ma un atto caritatevole, e il medico avrebbe dunque il dovere di somministrare sempre la nutrizione artificiale al paziente, in qualunque condizione clinica. Ebbene, la scienza è chiara in proposito: l'alimentazione artificiale è una cura, prescritta da un medico e consistente in un composto chimico prodotto da una casa farmaceutica. Non parliamo di pane e acqua dunque: io credo che in quanto trattamento medico il cittadino abbia diritto di poter riflettere ed eventualmente negare il consenso alla sua somministrazione o indicarne la sospensione."
(Da QUI)
E ancora:
"Molti medici ritengono che l’idratazione e l’alimentazione forzata siano un medicamento. Non si tratta di un dar da magiare o da bere, ma di nutrire medicalmente con un sondino, con una miscela o altro che servono a tenere il corpo in vita. È alimentazione artificiale. Se uno la rifiuta, lasciando che la propria vita vada avanti secondo quello che è il pensiero di Dio, la sua volontà e la natura, allora quello che rifiuta è l’accanimento terapeutico. Nel caso in cui non ci siano più prospettive o possibilità di una vita nuova, perché ormai la lunga degenza esclude questa ipotesi, si tratta di affidarsi al corso della natura."
(Mons. Casale, Vescovo emerito di Foggia, qui.)

10.2.09

Quello che a destra non hanno capito è che un sacco di gente li ha votati perché ne aveva le tasche piene della politica economica sparatasse della sinistra, ma che su certi temi (eutanasia, ricerca scientifica, aborto e via discorrendo) la gente sta più a sinistra che a destra.

Ha lottato fino all'ultimo,

papà Englaro. E ha resistito, e non ha mai mostrato una sola foto di com'era diventata Eluana, la bellissima Eluana, dopo l'incidente. Anche se mostrare quelle foto avrebbe forse fatto capire qualcosa di più alla gente, e magari avrebbe imposto un po' di silenzio su questa vicenda.

Perché "Pesava meno di 40 chili, Eluana. Le braccia e le gambe erano rattrappite, poteva giacere solo di lato perché a pancia in su rischiava di soffocare per i liquidi che salivano da uno stomaco atrofizzato e incapace di trattenerli. Era appoggiata sul lato destro del corpo e questo le causava spesso piaghe da decubito sulla guancia, le lacerazioni di una pelle che si fa di carta velina, quelle che ai vecchi vengono sul sedere o sulla schiena, lei ce le aveva anche in faccia. Gli ispettori del ministro Sacconi, nella hall dell'albergo, prima di tornare a Roma, non riuscivano a togliersi dalla testa l'immagine del corpo di Eluana. Sarebbe bastato poco, davvero. Ma non è un boia, Beppino Englaro. È un uomo che ha smesso di vivere insieme alla figlia, tanto tempo fa, che ha scelto di morire ogni giorno, insieme a lei." (Dal Corriere di oggi, articolo a firma di Marco Imarisio.)

Dopo aver letto queste righe, qualcuno per favore mi dica com'è anche solo lontanamente possibile che il decesso di Eluana 'sia stato accelerato', come blaterano tanti adesso.
E la sentenza della Corte d'Appello di Milano dopotutto era chiarissima, e su quella ci si dovrebbe basare. Parlava di "patologia irreversibile" e di "perdita di ogni facoltà psichica superiore, quindi di ogni funzione percettiva e cognitiva e della capacità di avere contatti con l’ambiente esterno." L'ho postata ieri QUI, non la riporto.


A chi si chiede come diamine si fa a verificare una situazione del genere rispondo che c'è una tecnologia accessibilissima: si chiama risonanza magnetica funzionale...
Volevo comunque sottolineare come i modelli di testamento biologico che girano siano tragicamente incompleti, a mio modo di vedere: perché chiedere l'interruzione delle cure/alimentazione in caso di "malattia allo stadio terminale, da una malattia o una lesione traumatica cerebrale invalidante e irreversibile," non implica essere in stato di coma irreversibile e permanente. Una lesione traumatica cerebrale può lasciarti anche solo tetraplegico, ma con la testa che funziona benissimo...

Caso Englaro:

patologia irreversibile e interruzione della terapia di sostegno vitale.

Descrizione dello stato: “gravissimo trauma cranio-encefalico con lesione di alcuni tessuti cerebrali corticali e subcorticali, da cui deriva prima una condizione di coma profondo, e poi, in progresso di tempo, un persistente stato vegetativo con tetraparesi spastica e perdita di ogni facoltà psichica superiore, quindi di ogni funzione percettiva e cognitiva e della capacità di avere contatti con l’ambiente esterno.”
Nello specifico, la sentenza dice:

Corte d’Appello Milano, sez. I civile, decreto 09.07.2008
“Ove il malato giaccia da moltissimi anni (nella specie, oltre quindici) in stato vegetativo permanente, con conseguente radicale incapacità di rapportarsi al mondo esterno, e sia tenuto artificialmente in vita mediante un sondino nasogastrico che provvede alla sua nutrizione ed idratazione, su richiesta del tutore che lo rappresenta, e nel contraddittorio con il curatore speciale, il giudice può autorizzare la disattivazione di tale presidio sanitario (fatta salva l’applicazione delle misure suggerite dalla scienza e dalla pratica medica nell’interesse del paziente), unicamente in presenza dei seguenti presupposti: (a) quando la condizione di stato vegetativo sia, in base ad un rigoroso apprezzamento clinico, irreversibile e non vi sia alcun fondamento medico, secondo gli standard scientifici riconosciuti a livello internazionale, che lasci supporre la benché minima possibilità di un qualche, sia pure flebile, recupero della coscienza e di ritorno ad una percezione del mondo esterno; e (b) sempre che tale istanza sia realmente espressiva, in base ad elementi di prova chiari, univoci e convincenti, della voce del paziente medesimo, tratta dalle sue precedenti dichiarazioni ovvero dalla sua personalità, dal suo stile di vita e dai suoi convincimenti, corrispondendo al suo modo di concepire, prima di cadere in stato di incoscienza, l’idea stessa di dignità della persona. Ove l’uno o l’altro presupposto non sussista, il giudice deve negare l’autorizzazione, dovendo allora essere data incondizionata prevalenza al diritto alla vita, indipendentemente dal grado di salute, di autonomia e di capacità di intendere e di volere del soggetto interessato e dalla percezione, che altri possano avere, della qualità della vita stessa.”

2.2.09

Il Bibliotecario sapeva che, se avesse

delicatamente tirato fuori un paio di libri, si sarebbe trovato a guardare in differenti biblioteche poste sotto cieli diversi.
I libri deformano lo spazio e il tempo. Un motivo per cui i proprietari dei sopracitati negozietti angusti e disordinati di libri usati sembrano sempre un po' fuori dal mondo è che molti di essi in effetti lo sono, essendo scivolati in questo mondo dopo aver svoltato nel punto sbagliato nelle loro librerie, in mondi in cui è pratica comune nel commercio indossare sempre pantofole di flanella e aprire il negozio soltanto quando se ne ha voglia. Ci si inoltra nello spazio-B a proprio rischio e pericolo.
Bibliotecari molto anziani, tuttavia, una volta dimostratisi capaci di eseguire valorosi atti di bibliotecarismo, vengono ammessi in un ordine segreto ed edotti nella cruda arte della sopravvivenza al di là delle Scansie che Conosciamo.

(Terry Pratchett, A me le guardie!)

"La Biblioteca non obbediva alle normali regole di spazio e tempo.

Si diceva che proseguisse per sempre. Si diceva che si potesse camminare per giorni fra i distanti scaffali, che da qualche parte, lì dentro, ci fossero tribù disperse di studenti ricercatori, che strani esseri si annidassero in alcove dimenticate e venissero attaccati da altri esseri ancora più strani.*
*Non era vero niente. La verità è che anche grandi collezioni di normalissimi libri distorcono lo spazio, cosa che può facilmente riconoscere chiunque si sia trovato in un negozietto davvero antico di libri di seconda mano, uno di quelli che sembrano progettati da M. Escher in un giorno in cui aveva la luna storta, che hanno più scale che piani e una serie di quelle file di scaffali che terminano con porticine decisamente troppo piccole per permettere il passaggio di un uomo di taglia media. L'equazione calzante è: sapere = potere = energia = materia = massa; una buona libreria non è altro che un buco nero distinto e istruito."

(Terry Pratchett, A me le guardie!)

1.2.09

Pensieri bianchi a pois neri...

Pippilotta, Pesanella, Tapparella, Succiamenta, altrimenti detta Pippi Calzelunghe!

Grazie a Fata che mi ha riportata indietro di tanti, ma tanti anni Smiley from millan.net