22.10.07

Dev'essere il fascino dell'orrido.

Premessa: sono aracnofobica. Oggi l'oculista, che doveva liberare un po' lo studio, mi ha regalato un vecchio numero di National Geographic che mi interessava per via di un articolo sui Four Corners. Siccome alla pagina seguente c'era un articolo sulle tarantole, ho iniziato a strappare tutte le pagine per gettarle via (non esiste che tengo cose del genere in casa). Ma ho commesso l'errore di leggere la didascalia di una foto (coprendo la foto, eh)... e mi sono messa a leggere. Mi faceva schifo anche solo toccare la carta per girare pagina, però era decisamente interessante.
L'avessi mai fatto. Adesso ho l'impressione di avere zampette schifide che mi zampettano ovunque addosso e attorno...

(Con i ragni ho un tacito patto: casa mia è off limits. Se ci entri, lo fai a tuo rischio e pericolo. Per esempio, se te ne stai nell'angolo più alto e remoto della cucina, ok; se invece scendi di un solo centimetro prendo la scopa e sei un ragno morto.
Sì, lo so come fanno a far passare la fobia. Ma a me fanno proprio schifo, oltre che paura, piuttosto che toccare un ragno mi tengo la fobia. Tanto, per farli fuori basta un buon insetticida e un bello spazzolone...
Ma perché diamine i millepiedi mi fanno meno schifo, e topi e serpenti non mi fanno schifo per nulla?)

18.10.07

Fantastica definizione

di traduttore, da Jocgoettsche:

"We are masters of multitasking. I am a machine of efficiency, powered by coffee."
(Se Habla English)
(Disclaimer: io quella broda lì americana che non è nemmeno degna del nome di caffè però non la bevo ;-))

16.10.07

Paulo Coelho

"Quando l'uomo si mostrò arrogante, Dio distrusse la torre di Babele e
tutti iniziarono a parlare lingue diverse. Ma nella Sua infinita
benevolenza, creò anche un genere di persone che avrebbero ricostruito
quei ponti, permettendo il dialogo e la diffusione del pensiero umano.
Quell'uomo, o donna, di cui raramente ci diamo la pena di conoscere il
nome quando apriamo il libro di un autore straniero: il traduttore."
(tradotto da Niccolò Capuano)

12.10.07

Repubblica parla di noi

Traduttori: molto richiesti, poco pagati. I risultati del sondaggio AITI sul mondo della traduzione.

Tempo fa ha parlato anche di un'altra interessante possibilità di carriera nell'editoria (non ci sono solo i traduttori...): Editoria: porte aperte al licensing manager.

11.10.07

Power song
(Yes, I am slow, get over it!)

Bryan Adams - You Can't Take Me (da Spirit, Stallion of the Cimarron)
You Can't Take Me
Got to fight another fight - I gotta run another night
Get it out - check it out
I'm on my way and I don't feel right
I gotta get me back - I can't be beat and that's a fact
It's OK - I'll find a way
You ain't gonna take me down no way
Don't judge a thing until you know what's inside it
Dont' push me - I'll fight it
Never gonna give in - never gonna give it up no
If you can't catch a wave then your'e never gonna ride it
You can't come uninvited
Never gonna give in - never gonna give it up no
You can't take me I'm free

Why did it all go wrong? - I wanna know what's going on
And what's this holding me?
I'm not where I supposed to be
I gotta fight another fight
I gotta fight will all my might
I'm getting out , so check it out
You're in my way Yeah
So you better watch out
Don't judge a thing until you know what's inside it
Dont' push me - I'll fight it
Never gonna give in - never gonna give it up no
If you can't catch a wave then your'e never gonna ride
You can't come uninvited
Never gonna give in - never gonna give it up no
You can't take me I'm free!

(Appena ho un attimo di tempo metto anche il link a Deezer :))

Tempi che cambiano

Questi ragazzi di oggi però, che han tutte le fortune... Ci stavo pensando oggi, dopo aver dato un po' di dritte via messenger a una ragazza che vorrebbe iniziare a tradurre. Cavoli, mi sento decrepita a scrivere così, però quando ho finito l'università ho dovuto inviare (via snail mail) centinaia di CV, spulciare pagine e pagine di giornali, fare i chilometri in giro per biblioteche e aziende e non, per capire cosa volevo fare nella vita e come fare a iniziare a lavorare, e poi quando ho deciso di fare la traduttrice per trovare informazioni e fare corsi di aggiornamento e stage e via discorrendo... insomma per entrare nel giro. E per fortuna che una volta iniziato a lavorare pc e Internet c'erano già...*
Adesso, un po' di clic su Internet, qualche ricerca sui siti universitari e di traduzione, mailing list, un collega disponibile che fornisce qualche dritta (sempre via internet) e vai, quante informazioni, così, in un momento... capperini che invidia :)
D'altro canto, devo ammettere che grazie al cielo non ho vissuto, come tanti colleghi, i tempi in cui i testi venivano consegnati solo a mano, battuti a macchina e riconsegnati di persona, o inviati solo via fax. Ognuno ha le sue, di fortune :)

*il che mi ricorda di quando avevo un indirizzo email e nessuno cui scrivere! ^_^ ci credereste, oggi?

5.10.07

Eco sulla traduzione

Una collega su Langit segnala l'articolo di Umberto Eco Cappelli alti di forma, una Bustina di Minerva su L'Espresso.
Leggetelo tutto: ne vale la pena. Riporto solo qui due passaggi che mi paiono importanti e strettamente correlati tra loro

(...)
"Dura e paradossale fatica è dunque quella del traduttore, il quale dovrebbe fare il massimo per rendersi invisibile, come se si instaurasse un dialogo diretto tra lettore e autore originale, eppure vorrebbe (giustamente) che questa invisibilità fosse premiata con una certa visibilità. Eppure il successo del traduttore è proprio il raggiungimento dell'invisibilità: è solo nei libri mal tradotti che si avverte come nella lingua di arrivo si stabiliscano delle forzature, dei giri faticosi di parole, se non addirittura delle inverosimiglianze. Il lettore ingenuo trova il libro semplicemente duro da leggere, il lettore avvertito invece subodora subito un errore di traduzione, e addirittura dall'errore è capace di indovinare che cosa diceva il testo originale."
(...)
"Ci sono paesi dove un traduttore riceve una percentuale sui diritti (e quindi è personalmente interessato al successo del libro) o in ogni caso viene compensato in modo da poter dedicare a una traduzione anche due o tre anni. E ce ne sono altri in cui il compenso è miserabile e il traduttore deve tradurre più libri l'anno, e quindi è ovvio che tiri via. Spesso, siccome il compenso è basso, si affida il lavoro a chi lo fa per occupare un periodo difficile. Avendo lavorato in una casa editrice per anni, ho rilevato che a proporsi come traduttrici erano moltissime signore neo-divorziate. Emergono allora dalla folla solo i traduttori per amore, che lo farebbero anche gratis - e ce ne sono.
Ma è pretendere troppo che per far bene un mestiere si debba essere ricchi di famiglia."
(Umberto Eco, Cappelli alti di forma, L'Espresso, 28/09/07)

2.10.07

Spettacolare

Come (non?) installare Vista!



(Grazie a Zeus News)

Traduzioni fiscali

Su richiesta di aiuto di un collega, Jessica Halpern traduce "studi di settore" con...
"sticking your nose where it doesn't belong....oops....volevo dire sector survey" ^_^