10.2.09

Ha lottato fino all'ultimo,

papà Englaro. E ha resistito, e non ha mai mostrato una sola foto di com'era diventata Eluana, la bellissima Eluana, dopo l'incidente. Anche se mostrare quelle foto avrebbe forse fatto capire qualcosa di più alla gente, e magari avrebbe imposto un po' di silenzio su questa vicenda.

Perché "Pesava meno di 40 chili, Eluana. Le braccia e le gambe erano rattrappite, poteva giacere solo di lato perché a pancia in su rischiava di soffocare per i liquidi che salivano da uno stomaco atrofizzato e incapace di trattenerli. Era appoggiata sul lato destro del corpo e questo le causava spesso piaghe da decubito sulla guancia, le lacerazioni di una pelle che si fa di carta velina, quelle che ai vecchi vengono sul sedere o sulla schiena, lei ce le aveva anche in faccia. Gli ispettori del ministro Sacconi, nella hall dell'albergo, prima di tornare a Roma, non riuscivano a togliersi dalla testa l'immagine del corpo di Eluana. Sarebbe bastato poco, davvero. Ma non è un boia, Beppino Englaro. È un uomo che ha smesso di vivere insieme alla figlia, tanto tempo fa, che ha scelto di morire ogni giorno, insieme a lei." (Dal Corriere di oggi, articolo a firma di Marco Imarisio.)

Dopo aver letto queste righe, qualcuno per favore mi dica com'è anche solo lontanamente possibile che il decesso di Eluana 'sia stato accelerato', come blaterano tanti adesso.
E la sentenza della Corte d'Appello di Milano dopotutto era chiarissima, e su quella ci si dovrebbe basare. Parlava di "patologia irreversibile" e di "perdita di ogni facoltà psichica superiore, quindi di ogni funzione percettiva e cognitiva e della capacità di avere contatti con l’ambiente esterno." L'ho postata ieri QUI, non la riporto.


A chi si chiede come diamine si fa a verificare una situazione del genere rispondo che c'è una tecnologia accessibilissima: si chiama risonanza magnetica funzionale...
Volevo comunque sottolineare come i modelli di testamento biologico che girano siano tragicamente incompleti, a mio modo di vedere: perché chiedere l'interruzione delle cure/alimentazione in caso di "malattia allo stadio terminale, da una malattia o una lesione traumatica cerebrale invalidante e irreversibile," non implica essere in stato di coma irreversibile e permanente. Una lesione traumatica cerebrale può lasciarti anche solo tetraplegico, ma con la testa che funziona benissimo...