11.2.09

Sondino sì, sondino no?

"Su argomenti complessi come ad esempio la nutrizione artificiale, non si può fare a meno di tenere in considerazione ciò che afferma la scienza. L'obiezione sollevata in proposito è che l'alimentazione artificiale non è un trattamento ma un atto caritatevole, e il medico avrebbe dunque il dovere di somministrare sempre la nutrizione artificiale al paziente, in qualunque condizione clinica. Ebbene, la scienza è chiara in proposito: l'alimentazione artificiale è una cura, prescritta da un medico e consistente in un composto chimico prodotto da una casa farmaceutica. Non parliamo di pane e acqua dunque: io credo che in quanto trattamento medico il cittadino abbia diritto di poter riflettere ed eventualmente negare il consenso alla sua somministrazione o indicarne la sospensione."
(Da QUI)
E ancora:
"Molti medici ritengono che l’idratazione e l’alimentazione forzata siano un medicamento. Non si tratta di un dar da magiare o da bere, ma di nutrire medicalmente con un sondino, con una miscela o altro che servono a tenere il corpo in vita. È alimentazione artificiale. Se uno la rifiuta, lasciando che la propria vita vada avanti secondo quello che è il pensiero di Dio, la sua volontà e la natura, allora quello che rifiuta è l’accanimento terapeutico. Nel caso in cui non ci siano più prospettive o possibilità di una vita nuova, perché ormai la lunga degenza esclude questa ipotesi, si tratta di affidarsi al corso della natura."
(Mons. Casale, Vescovo emerito di Foggia, qui.)